Studio di fattibilità Rotatoria Accesso Aereoporto Marco Polo Venezia

Il progetto proposto per allestimento della rotatoria di accesso all’aereoporto Marco Polo, si basa su un’immagine fortemente simbolica: “lo stormo che si alza in volo”. Ma non solo lo stormo si alza in tutte le direzioni seguendo una semplice costruzione geometrica esagonale, dal centro della rotatoria, anchessa allesita con essenze autoctone e su un disegno geomerico caratteristico delle barene velme e ghebi della laguna veneziana, disegno ben conosciuto e indimenticabile da chi sorvola Venezia. E’ eloquente il forte significato sibolico dello stormo che decolla in tutte le direzioni dalla laguna veneziana.

Il riferimento alla città d’acqua è il prezioso valore naturalistico del sistema lagunare, flora e fauna unico al mondo di inestimabile valore , evitando accuratamente ogni riferimento commerciale a Venezia (gondole, bricole, campanili, vetro ecc o ai riferimenti storici della Serenissima). Con un concetto fortemente innovativo e sostenibile sono valorizzate le essenze autoctone della barena, che nasconono spontanee nel contesto ambientale , la vegetazione spontanea della laguna viene elevata a flora decorativa (in sostituzione a rose e tulipani , palme ecc..), riproducendo i colori tipicici della laguna nelle varie stagioni, prima tra tutte il “Limonium narbonense” comunemente chiamato fiore della barena o lavanda di mare. La vegetazione è riproposta a macchia, come avviene in laguna, colonizzando le aree circoscritte.

Approfondendo alcuni aspetti tecnici di progetto si precisa che è stata utilizzata sabbia stabilizzata (con cemento) per la corona circolare di 6mt. che garantisce la visibilità e per riprodurre i disegni naturali della laguna, che diventano percorsi tortuosi “ghebi”, attorno alle aiuole e ne consentono una facile manutenzione. La sabbia stabilizzata è lavorata ad ondine, riproducendo in maniera perenne la forma che le maree danno al fondale sabbioso. Le essenze utilizzate nell’allestimento paesaggistico della rotaroria sono alofile, caratterizzate da basso fusto e fioriture (limonium narbonense, aster tripolium, giuncus marittimus, halinione portulacoidis, salicornia fruticosa, riproducendo così nelle varie stagioni effetti cromatici tipici del territorio. Nella zona centrale , è realizzata una bassura per il ristagno di acqua per consentire la piantumazione a canneto ( tipypha latifolia) che sviluppa altezze maggiori (2-3 mt.), e sviluppa variazioni stagionali di colore dal giallo al verde.

Il canneto funge da effetto scenografico e mimetico all’istallazione dello stormo in decollo.

Le piante utilizzate sono tutte atoctone e spontanee, non necessitano di paticolari manutenzioni e i percorsi in sabbia stabilizzata ne mantengono la geometria predefinita nel tempo.

L’installazione dello stormo in decollo è costruita tramite una sturttura in acciaio a taglio laser che riproduce fuori scala la sagoma dei gabbiani sostenuta da quattro pali posti con inclinazioni diverse per mimetizzarsi nel canneto. Il pannello così composto di circa 8 mt. Di lunghezza per 7 di altezza, è ripetuto sei volte con una rotazione di 60°, questa rotazione cosente di riprodurre le sagome sui 360° dando dinamicità e visibilità da qualsiasi punto di vista. Le sagome si sviluppano sulla visuale dai 2 ai 7 metri di altezza, per garanire la visibilità dalle automobile e riproducendo un effetto di movimento dovuto alla prospettiva e al movimento stesso delle auto.

Le sagome dei gabbiani sono trattate con vernici fotosensibili, per essere riconoscibili anche di notte grazie ad un effetto di fluorescenza della vernice.

Particolare riguardo è stata dato anche all’insegna a freccia “Aereoporto Marco Polo”, questa viene ripristinata e rinnovata, a memoria storica del primo aereoporto con il bel disegno ormai vintage ma assolutamente originale e funzionale.